Ho sempre saputo che l’arbitraggio Adsense, detto anche arbitraggio PPC, è un metodo illecito che viola palesemente la policy di Google. Eppure sembra che le cose non siano proprio così o almeno c’è chi viola ogni giorna questa regola.
Che cosa è l’arbitraggio AdSense o PPC?
In un post del Blog Antezeta del 2008 l’autore si stupisce che su alcune ricerche come Voli Milano – Roma ci sia l’arbitraggio di AdSense. L’autore spiega con esempi e soprattutto schermate esemplificative come questo fenomeno sia diffuso. In pratica ci sono aziende che comprano parole chiavi da strumenti come lo stesso AdWords di Google ed invece di portare l’utente su una pagina specifica legata alla chiave di ricerca, come ad esempio un motorino di voli, lo si fa “atterrare” su una pagina costruita ad hoc (landing page) con tanto di Google AdSense per la ricerca. La pagina è quasi completamente costruita per l’Adsense con qualche contenuto pescato da siti esterni che creano una sorta di riempimento farlocco. E’ evidente che l’utente a questo punto non ha altro da fare che cliccare sull’annuncio di AdSense.
Perchè Adsense per la ricerca?
AdSense per la ricerca contestualizza molto bene la chiave di ricerca. Quindi il risultato restituito è assolutamente in sinergia con la ricerca fatta a monte dall’utente. Affinchè un editore (parola generica usata per indicare il proprietario del sito da non confondere con i veri editori italiani quelli, cioè, che creano solitamente contenuti di qualità) possa usare il JavaScript per la ricerca deve ottenere una conferma da parte di Google. In particolare, Google propone all’editore il JavaScript di AdSense che puo’ essere personalizzato con colori e font. Allo stesso tempo, pero’, Google deve confermare se l’integrazione è stata ben eseguita secondo le proprie policy. Quindi, le pagine di atterraggio che contengono AdSense per la ricerca, devono essere approvate da Google. Ad oggi, nulla è cambiato. Soprattutto nei settori competitivi come, ad esempio, quello dei viaggi, in Italia ci sono aziende che utilizzano l’Arbitraggio PPC. E’ sufficiente fare una ricerca in Google con “hotel Parigi” (chiave molto competitiva) per poi osservare i risultati dei link sponsorizzati. A parte tour operator ed agenzie di viaggio, legittimamente presenti in quella lista, sono certa che l’occhio vi cadrà su link le cui pagine di atterraggio utilizzano questa tecnica.
Ma allora, l’arbitraggio PPC non è una politica illegale?
La risposta è scontata: evidentemente non è illegale. Attenzione, pero’. Google potrebbe penalizzare o bannare alcuni editori (per motivi sconosciuti) e non intervenire su altri (per motivi altrettanto sconosciuti o non palesi). In pratica, non è detto che la regola vale per tutti. Se siete dei piccoli editori non usate queste tecniche, non sono così certa che l’arbitraggio PPC per voi sia legale e risponda alle regole democratiche della serie: la policy è uguale per tutti.
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