Chiusura definitiva in vista per Popcorn Time: le major di Hollywood hanno avviato azioni legali, vincendole tutte e in diversi Paesi.

Popcorn Time si appresta a diventare solo un ricordo nella !memoria web” dei suoi utilizzatori.
E’ ormai notizia certa la chiusura definitiva di PopCorn Time, sito che proponeva contenuti in streaming ma piratati.
A segnare la fine di PopCorn Time sono state le più famose major americane della cinematografia e della televisione, tutte riunite nella associazione di categoria chiamata “Motion picture association of America”.
Lo scorso 9 ottobre 2015 questa compagine di aziende ha presentato regolare denuncia contro la proprietà e i referenti di PopCorn Time, depositandola al cospetto della Corte Federale del Canada.
Il giudice chiamato a pronunciarsi su questo caso ha poi intimato la chiusura del servizio e della piattaforma.
Compiuta questa operazione, per qualche tempo è stata raggiungibile soltanto una “sezione” europea di PopCorn Time: si tratta, cioè, di un dominio spagnolo.
Tuttavia anche in questo caso le ore appaiono essere contate ma operativamente è già possibile parlare di una chiusura definitiva delle attività di streaming.
La battaglia delle major di Hollywood contro PopCorn Time però non si è fermata qui: si è deciso di procedere per vie legali anche tramite un tribunale della Nuova Zelanda, questa volta però nei confronti della piattaforma yts.to.
Questo è infatti un sito di Torrent, accusato anch’esso di aver favorito la pratica di violazione del copyright.
In questo caso, si apprende che – a quanto pare – si è proceduto a trovare una soluzione di tipo extragiudiziale che ha comunque portato allo stesso esito sperato dalle aziende del grande cinema mondiale: la chiusura del sito di torrent.
Di sicuro, data l’estrema dinamicità di sviluppatori e di community che gravitano attorno ad app e a contenuti sempre molto “appetibili”, le novità e le alternative non tarderanno ad arrivare.
La strada decisa intrapresa però dalle aziende cinematografiche ha comunque creato un fortissimo precedente, dunque è chiaro che su questo fronte la guerra sarà sempre aperta.
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