Da pochi giorni si è concluso a Roma la prima Convention della Società Italiana di Flebologia Clinica e Sperimentale: il dottor Gargano ha presentato i suoi risultati ed ha spiegato il protocollo che utilizza per trattare l’ Insufficienza Venosa Cerebro Spinale Cronica (CCSVI). “La CCSVI e’ una sindrome emodinamica in cui le vene del torace e del collo non sono in grado di rimuovere efficacemente il sangue dal sistema nervoso centrale, a causa di stenosi e/o malformazioni. Questa sindrome e’ alla base della teoria medica del prof. Zamboni. Essa e’ stata associata alla sclerosi multipla, ma anche altre patologie neurodegenerative potrebbero avere la ccsvi come concausa.”
“Da due anni mi sto occupando della diagnosi e del trattamento della ccsvi ed ho trattato, ad oggi, circa 800 pazienti. Ho studiato la teoria medica del prof. Zamboni durante i corsi da lui tenuti a ferrara ed ho conseguito con lode il Master in Chirurgia Emodinamica Venosa, dell’Universita’ di Ferrara, organizzato dallo stesso prof. Zamboni.
Ho trattato soprattutto pazienti con sclerosi multipla, la malattia neurodegenerativa piu’ frequente nei giovani adulti di eta’ compresa tra i 20 ed i 40 anni ma ho avuto ottimi risultati anche su pazienti affetti da cefalea, stanchezza cronica e fibromialgia (quelli positivi alla ccsvi).
Probabilmente anche altre malattie neurodegenerative quali SLA, alzheimer e parkinson sono collegate ad un difetto delle vene che drenano il sangue dal cervello, ma non ci sono ancora studi a riguardo.
Il trattamento effettuato e’ l’ angioplastica dilatativa con palloncino delle vene giugulari ed azygos. Interventi simili, vengono da anni ormai praticati sul sistema arterioso, nel trattamento, per esempio, della cardiomiopatia ischemica o nel piede diabetico.
Radiologi in Bulgaria e Polonia hanno anche proposto l’utilizzo di stent che pero’ non mi trova d’accordo poiche’ al momento non esistono dispositivi specifici per il sistema venoso. Ho deciso di mettere a punto un protocollo ben preciso, che prevede una visita neurologica ed una neuropsicologica, prima, dopo un mese e dopo sei mesi dall’intervento, che monitorizzi gli eventuali cambiamenti nella progressione della malattia.
I pazienti che possono essere operati sono coloro che sono positivi all’eco-color-doppler per la ricerca dell’ insufficienza venosa cerebrospinale cronica. La prevalenza di ccsvi nei pazienti con sm e’ del 97% secondo i miei dati, confermati anche dall’esame flebografico.
L’angioplastica dilatativa delle giugulari e della vena azygos e’ un intervento che viene eseguito in anestesia locale, tramite puntura all’inguine della vena femorale, dalla quale si entra nel sistema venoso con un catetere fino al collo ed al torace.
La parte diagnostica viene detta flebografia e viene seguita dalla parte interventistica vera e propria che e’ l’angioplastica con palloncino: nel punto di stenosi, ovvero dove le vene si restringono, si posiziona un palloncino che viene gonfiato con una pistola manometrica e viene dilatata la vena.
La procedura puo’ essere talvolta dolorosa. Alla fine si rimuovono tutti i dispositivi utilizzati e nulla resta nelle vene dei pazienti.
I risultati sono molto incoraggianti. Benche’ non curi la sclerosi multipla, i sintomi associati a questa malattia, molto spesso scompaiono. Abbiamo casi in cui la vescica torna a funzionare normalmente, scompaiono le parestesie (disturbi della sensibilita’), la deambulazione migliora, la stanchezza quasi sempre diminuisce o scompare, la vista in alcuni casi migliora e negli uomini, spesso, scompaiono i disturbi sessuali (impotenza).
Sono tantissime le testimonianze di pazienti che vogliono raccontare dei benefici ottenuti e molte sono pubblicate sul mio sito internet ( www.studiomedicogargano.com )
L’intervento puo’ essere considerato sicuro, infatti non ho mai avuto complicanze maggiori. Il paziente il giorno dopo torna a casa con una terapia medica (anticoagulanti) e ritorna dopo un mese e dopo sei mesi per il doppler di controllo oltre alle visite neurologiche e neuropsicologiche post operatorie.Necessario sara’ capire con ulteriori studi la correlazione tra ccsvi ed altre patologie neurodegenerative e rifinire il trattamento endovascolare di tale patologia con l’ausilio di dispositivi quali stents ad oggi non ancora disponibili”.
https://youtube.com/watch?v=DJ-I8blg8U0%3Fversion%3D3%26amp%3Bhl%3Dit_ITStudio Medico Gargano Pubblicato in Business
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