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direttore responsabile Anna Bruno

Categorie: Business

Facebook: denuncia per previsioni finanziare ingannevoli

Tempi duri per Facebook: l'ingresso in borsa e i primi risultati deludenti hanno fatto scattare la denuncia per previsioni finanziare ingannevoli.

La scorsa settimana Facebook ha fatto il suo trionfale ingresso in borsa ma per Mark Zuckerberg e per chi ha mediato le operazioni finanziarie necessarie sembrerebbero esserci già guai in vista.
L’andamento deludente del titolo in borsa ha infatti indotto alcuni investitori a rivedere i termini riportati nei documenti che hanno accompagnato la IPO, andando a generare una denuncia che sta prendendo la forma di class action.
In particolare si punta il dito sul fatto che, prima dell’ingresso in borsa, sarebbero state divulgate previsioni finanziare ingannevoli, non solo dai vertici Facebook ma anche dalla Morgan Stanley, istituto finanziario e bancario che ha gestito l’operazione.
Tutto ciò avrebbe generato una serie di forti aspettative in chi ha creduto nel progetto Facebook in borsa, portando quindi a importanti investimenti di capitale.
I risultati delle contrattazioni sono però sotto gli occhi di tutti: il titolo – partito con un valore compreso tra i 38 ed i 41 dollari ad azione – oggi si attesta invece attorno ai 31 dollari: il risultato è decisamente deludente per il momento.
In senso più ampio, inoltre, si teme che lo scarso rendimento di Facebook generi anche diffidenza verso altre società del comparto internet ugualmente quotate in borsa.

Non bastasse ciò, si stanno diffondendo notizie secondo le quali i grandi investitori sarebbero stati in un certo senso avvisati delle scarse performances che il titolo avrebbe potuto far registrare, in modo da limitare le perdite e da riuscire ad acquistare le azioni a prezzo differente rispetto ai piccoli investitori.
Infine, si profila un’azione legale anche nei confronti del NASDAQ, per via di alcuni problemi tecnici che si sono verificati venerdì scorso e che hanno portato all’apertura di comunicazioni degli ordini ed offerte con mezz’ora di ritardo.
A fronte di ciò, si vocifera che siano già stati messi a disposizione dei soldi (intorno a 13 milioni di dollari) per tamponare immeditamente la situazione, nel caso di richieste di risarcimenti.
La situazione appare decisamente complicata e se dal canto loro i vertici di Morgan & Stanley assicurano di aver seguito le stesse procedure di sempre, esattamente le stesse che vengono riservate a qualsiasi tipo di collocamento, resta comunque da chiarire se effettivamente una comunicazione preventiva agli investitori più grandi sia stata fatta, a discapito di chi ha investito meno ma che – in proporzione – ha perso di più.

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Pubblicato da
Redazione FullPress
Tag: Facebook

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